Lettura esegetico-spirituale del Salterio
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Nella tradizione ebraica e cristiana il Salterio è sempre stato considerato un libro di preghiera, di massima spiritualità, e ha occupato un luogo privilegiato nel culto pubblico della Chiesa e nella devozione privata dei fedeli.
Papa Francesco, nella sua ampia e ricca catechesi durante il Giubileo della Misericordia, ha indicato nelle proposte divine contenuta nei salmi un patrimonio di preghiera per tutta l’umanità, facendo un preciso riferimento al Sal 51, il più noto salmo penitenziale, evidenziando che «chi prega con questo salmo è invitato ad avere gli stessi sentimenti di pentimento e di fiducia in Dio che ha avuto Davide quando si è ravveduto e, pur essendo re, si è umiliato senza avere timore di confessare la colpa e mostrare la propria miseria al Signore, convinto però della certezza della sua misericordia».
Questo studio è suddiviso in tre capitoli. Nel primo considereremo gli aspetti più generali; nel secondo, la molteplicità dei generi letterari, cioè le diverse forme di preghiere salmiche rivolte a Dio; e, infine, nel terzo capitolo ci occuperemo della lettura cristiana del Salterio. Occorre precisare, però, che nella seconda parte del nostro lavoro rivolgeremo anche il nostro sguardo a la prospettiva cristologica e ecclesiologica che presentano i salmi che analizzeremo più specificamente come rappresentanti di questo o di quell’altro genere letterario.