L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti che, attraverso una lente multidisciplinare, hanno indagato il desiderio come motore della conoscenza e della vita umana.
La sessione di apertura, presieduta dal prof. Francesco Russo, ha introdotto il progetto di ricerca Per una cultura della cura. Una risposta alla crisi antropologica, esplorando come il desiderio umano possa guidare una risposta alla crisi contemporanea.
Moderata dalla prof.ssa Maria Teresa Russo, la prima sessione ha visto l’intervento del prof. Silvano Petrosino sul tema Desiderio e volontà: il ruolo della libertà. Petrosino ha distinto il desiderio dal bisogno, spiegando che quest’ultimo risponde a una mancanza colmabile mentre il desiderio si rivolge a ciò che non possiamo possedere completamente. Ha illustrato il concetto con un esempio, affermando che possedere un bene materiale come una Ferrari non soddisfa realmente il desiderio umano. Petrosino ha inoltre messo in guardia contro l’idolatria, e ha invitato i presenti a riflettere sul significato di vivere all’altezza del desiderio umano, che non può ridursi a mero godimento materiale.
In seguito, il dott. Nicola di Stefano ha trattato il tema Desiderio e ascolto: il ruolo della musica. Di Stefano ha esplorato la capacità della musica di facilitare la socializzazione e il trascendimento. La musica, ha osservato, supera la fisicità ed esiste anche nell’assenza e nel ricordo, ponendosi in una dimensione ontologicamente diversa dalle arti visive. Ha inoltre sottolineato l’utilità della musica nel supporto ai bambini autistici, evidenziando la sua capacità di favorire il coordinamento fisico e l’interazione sociale.
La seconda giornata, moderata dalla prof.ssa Maria Aparecida Ferrari, si è aperta con l’intervento della prof.ssa Elena Colombetti su Il dinamismo della ragione: desiderio, verità e bene. Colombetti ha posto il desiderio come forza che precede e accompagna la ragione, introducendo un’etica del desiderio e riflettendo sulla sua educabilità. Successivamente, il prof. Giuseppe Curcio ha approfondito la prospettiva neuroscientifica con Desiderio e neuroscienze: il ruolo dei neurotrasmettitori e fattori psicologici, spiegando come dopamina e serotonina influenzino i comportamenti di piacere e motivazione. Curcio ha evidenziato come uno squilibrio tra questi due neurotrasmettitori possa portare a comportamenti disfunzionali, sottolineando l’importanza di un equilibrio per un benessere psico-fisico.
Nel pomeriggio, il prof. Juan Narbona ha presentato Desiderio e vita digitale: tra esaltazione e frustrazione. Narbona ha osservato che, sebbene la tecnologia nasca dai desideri umani, essa è anche in grado di plasmarli e manipolarli. La digitalizzazione e l’immediatezza delle reti sociali, ha spiegato, aumentano la quantità di “terzi modelli” che imitiamo, amplificando il desiderio mimetico. Tuttavia, l’infinità delle opzioni digitali e il desiderio incessante creano frustrazione e ansia, poiché l’individuo non può mai colmare pienamente le aspettative amplificate dalla rete. Narbona ha concluso con un richiamo alla sobrietà, invitando a ritrovare il valore delle scelte ponderate.
La giornata si è conclusa con una riflessione sul desiderio come forza generativa nella storia e nella memoria, con l’intervento della prof.ssa Maria Teresa Tosetto, che ha discusso Desiderio e memoria: il ruolo della storia e del passato. Secondo Tosetto, il desiderio è alla base della natura storica dell’uomo, e il potere non può soggiogare la natura desiderante del cuore umano. Ha suggerito l’importanza di radicare il desiderio nel ricordo di esperienze positive e nel bene già vissuto, affermando che ciò può liberarlo dalla logica del consumo.
Nell’ultimo giorno, la prof.ssa Stefania Garassini ha esplorato il ruolo delle storie nel desiderio umano con Desiderio e relazioni: il ruolo dei media. Ha sottolineato il potere trasformativo delle storie nel modellare i valori morali e la visione del mondo degli spettatori, con particolare attenzione ai teen drama contemporanei, che talvolta esaltano l’aspetto problematico dell’adolescenza, distaccandosi dalla rappresentazione armonica del passato.
L’evento si è concluso con l’intervento della prof.ssa Maria Vittoria Marini Clarelli su Desiderio e Bellezza: il ruolo dell’arte. Attraverso la visione di opere d’arte e poesie, ha esplorato il desiderio di bellezza che attraversa l’arte, evidenziando la stretta connessione tra il “furor poetico” e il genio artistico.
Victor Torre de Silva Valera