Inaugurato il 40º anno accademico alla presenza del Segretario del Dicastero per la Cultura e l'Educazione
Lunedì 7 ottobre 2024, alla presenza del Segretario del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, il Vescovo Giovanni Cesare Pagazzi, e del Prelato dell'Opus Dei e Gran Cancelliere dell'Università, mons. Fernando Ocáriz, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2024/2025, quarantesimo di attività della Pontificia Università della Santa Croce.
La cerimonia si è aperta con la Celebrazione della Santa Messa votiva dello Spirito Santo nella Basilica di Sant'Apollinare, Cappellania dell'Università, presieduta dallo stesso Vescovo Pagazzi.
A seguire, nell'Aula Magna, si è tenuto il solenne Atto accademico, con la lezione inaugurale del Segretario del Dicastero per la Cultura e l'Educazione sul tema L'Università come casa dello studio, e i successivi discorsi inaugurali del Rettore Magnifico, rev. prof. Fernando Puig, e del Gran Cancelliere.
L'Atto accademico è stato trasmesso in streaming al presente link.
Omelia SER. Mons. Pagazzi
Lectio inauguralis SER. Mons. Pagazzi
Discorso del Gran Cancelliere
Discorso del Rettore Magnifico
Statistiche A.A. 2023/2024
Inaugurato il 40º Anno accademico dell'Università
Mons. Ocáriz : “Fiduciosi nella speranza, per rendere più efficace la nostra missione”
Mons. Pagazzi (Dicastero per la Cultura e l’Educazione): “Università come luogo di fiducia e liberazione dalle paure”
“Lavorare pazientemente, fiduciosi nella speranza”, in modo da “rendere più efficace la nostra missione”. Del resto, “senza pazienza è impossibile sperare nell’avverarsi delle promesse del Signore”. Lo ha detto il Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, mons. Fernando Ocáriz, inaugurando l’Anno Accademico 2024-2025, 40º di attività, alla presenza di autorità ecclesiali, docenti, personale tecnico amministrativo e studenti.
Proprio lo speciale anniversario è occasione di ringraziamento “per tutte le grazie ricevute” in questi quarant’anni, ma anche motivo per guardare con speranza “al futuro della nostra istituzione” – ha aggiunto mons. Ocáriz: “siamo testimoni della crescita e del consolidamento di questo un progetto educativo al servizio della Chiesa universale”.
Una ricorrenza, inoltre, che ricade nell’anno giubilare indetto da Papa Francesco, e che per questo diventa occasione per “un nuovo incontro con il Signore Gesù, che è l’unico capace di riempire il cuore di vera speranza”. Citando quindi la bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, il Prelato dell’Opus Dei ha ribadito la necessità di “chiedere spesso la grazia della pazienza, che è figlia della speranza e nello stesso tempo la sostiere” (n. 4).
Non è mancato nel discorso del Gran Cancelliere un riferimento al Sinodo dei Vescovi in corso in queste settimane a Roma, un momento di comune riflessione “che ci porta ad una maggiore consapevolezza della chiamata a percorrere insieme, nel dialogo e nell’ascolto reciproco, il cammino di evangelizzazione affidatoci da Gesù Cristo”.
Il coraggio di saper chiedere allo Spirito
L’Atto di inaugurazione si è aperto con la Santa Messa votiva dello Spirito Santo nella Basilica di Sant’Apollinare, presieduta quest’anno dal Segretario dei Dicastero per la Cultura e l’Educazione, il Vescovo Cesare Pagazzi. “Chiediamo al Signore la grazia coraggiosa di aprirci all’opera dello Spirito Santo”, anche quando non lo percepiamo oppure giunge “dalla direzione che non ci aspettavamo”, ha detto mons. Pagazzi nell’omelia, invitando i presenti a superare tutti quei timori che possano ostacolare l’accesso alla “forza trasformante” dello Spirito.
Invocare lo Spirito Santo, infatti, non è soltanto qualcosa di formale “ma una richiesta potente, capace di sconvolgere la nostra quotidianità”. In questo modo, il coraggio diventa la virtù essenziale per “accogliere con piena fiducia” la Sua azione, nella disponibilità a lasciarsi guidare anche in circostanze dolorose o incerte. E così saper accettare “un percorso di rinnovamento che può essere difficile ma che, alla fine, ci dona vita”, ha concluso il Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
Università come casa dello studio
Lo stesso mons. Pagazzi ha anche tenuto la lezione inaugurale in Aula Magna, soffermandosi su "L’Università come casa dello studio", offrendo dunque un parallelo tra l’esperienza comune della “casa delle origini” e quel luogo di insegnamento superiore che è appunto una Università.
La “casa delle origini” è il “primo luogo, il primo dove” ciascuno ha sperimentato “l’iniziale trasmissione di sapere” e dove ci è stata offerta la “prima immagine di mondo come una realtà amichevole”, ha spiegato Pagazzi. E cosi deve essere una Università, custodendo e alimentando il senso della attendibilità, sia dei docenti che degli studenti; insegnando “il senso incoraggiante del sì e il senso luttuoso del no”; e permettendo di fare esperienza “della fiducia nelle persone e nelle cose”. Entrambe – casa e Università – sono anche quel luogo dove “non si ha paura” – liberati “da quella energia oscura che il diavolo ha a disposizione per farci fare ciò che vuole” –; dove si coltivano, con sforzo, le abitudini; dove si costruisce “lo spazio interiore”.
Per cui – ha aggiunto il Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione – “l’esperienza di casa diventa il criterio regolatore delle nostre azioni”, come studenti, ricercatori, dipendenti. In questo senso, tali azioni sono giuste “se favoriscono la fiducia, liberano dalla paura, costruiscono uno spazio interiore, incoraggiano allo sforzo e promuovono una buona abitudine”.
Citando infine l’inizio del capitolo 14 del Vangelo di Giovanni – nel quale, prima di morire, Gesù promette ai suoi discepoli “una casa” con “molti posti” –, il Segretario Pagazzi ha concluso il suo intervento con un augurio per la Santa Croce: “che questa Università, nella misura in cui è casa e diventerà ancora più casa dello studio tenga acceso il senso di questa promessa e ne anticipi la realizzazione”.
Identità e missione
Nel suo intervento inaugurale, il Rettore Magnifico recentemente insediato, il rev. prof. Fernando Puig, ha sottolineato l'importanza di guardare all'identità cristiana della Pontificia Università della Santa Croce, come radice per un lavoro accademico di qualità, “umanamente ben fatto”, frutto di “un rinnovamento intenzionale del nostro impegno per lavorare in questa direzione”, ha detto rivolgendosi a tutte le componenti della Santa Croce.
Successivamente, ha introdotto il concetto di “catena” e “concatenazione”, a significare la sinergia tra persone che lavorano insieme per un obiettivo comune, come si è del resto dimostrato negli ultimi quattro decenni di sviluppo dell’Università. Oggi tocca “conservare questa tradizione, arricchirla nelle circostanze attuali e trasmetterla alle nuove generazioni”.
Il Rettore Puig ha anche fatto riferimento al processo di valutazione interna ed esterna che da due anni coinvolge la Santa Croce, e che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico per il periodo 2024-2029, ulteriore occasione per continuare ad “accompagnare tante persone verso l’unica vera gioia, il ‘veritatis gaudium’ che, lo sappiamo, solo Dio può dare”.
Gratitudine e auguri
A nome degli studenti è intervenuto il rappresentante Hugo Francisco Elvira Ramos, della Facoltà di Teologia, il quale ha esordito con un ringraziamento speciale a quanti offrono il loro servizio nella Pontificia Università della Santa Croce, riconoscendo il contributo delle generazioni precedenti nel “formare la comunità viva e dinamica che è oggi la nostra Università”.
Ha concluso con un augurio a tutti gli studenti, affinché grazie alla formazione che riceveranno alla Santa Croce, saranno in grado domani “di portare nel mondo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, presentandoli con il rigore e l’onestà intellettuale che contraddistinguono la Santa Croce”, nonché “con il calore e la giovialità tipiche” di una città come Roma.
Un po’ di cifre…
Guardando alle statistiche degli ultimi anni (aggiornate fino al 30 giugno 2024), hanno studiato presso la Pontificia Università della Santa Croce 14.906 studenti, in rappresentanza di 1.256 diocesi e provenienti da 129 Paesi. 75 di loro sono stati nominati Vescovi o creati Cardinali.
Complessivamente, sono stati conseguiti 2.950 titoli di Baccalaureato (primo ciclo) nelle Facoltà di Teologia e Filosofia, 4196 titoli di Licenza (secondo ciclo) nelle quattro Facoltà e sono stati concessi 1.886 titoli di dottore (terzo ciclo) nelle discipline impartite dall’Università.
Dall’inizio delle attività accademiche, i professori della Santa Croce hanno pubblicato all’incirca 1.881 libri, tra manuali, monografie, e atti dei convegni.
Sin dall’inizio, grazie alla generosità di persone di tutto il mondo – si stima un numero di oltre 25.000 benefattori –, l’Università ha offerto annualmente borse di studio e agevolazioni per il pagamento delle tasse accademiche a studenti in situazione di disagio economico e considerati meritevoli. Secondo un calcolo approssimativo, negli ultimi quarant’anni sono state concesse un totale di 7.516 borse di studio (a seconda dei casi, a copertura delle tasse accademiche e/o del vitto e alloggio) oltre a centinaia di riduzioni annuali delle tasse accademiche e contributi per attività di collaborazione.
Fondamentale continua a essere anche il contributo offerto dalla Biblioteca, nata già nel 1984 come supporto agli studi dei docenti e degli studenti. Ad oggi il suo patrimonio librario è di circa 209.000 volumi, di cui 11.500 in formato digitale, e circa 800 periodici.