Lunedì 4 ottobre 2021 si è svolta l'inaugurazione dell'Anno accademico 2021/2022. Alle ore 9.30, nella Basilica di Sant'Apollinare, il Gran Cancelliere dell'Università, mons. Fernando Ocáriz, ha presieduto la Santa Messa votiva dello Spirito Santo. A seguire, nell'Aula Magna si è tenuto il solenne Atto accademico, con la lezione inaugurale del prof. Giorgio Faro, della Facoltà di Filosofia, dal titolo Indagine sul senso del lavoro, attraverso immagini allusive e paradossi.
L'Atto accademico è stato trasmesso in streaming al seguente link.
Omelia del Gran Cancelliere
Discorso del Gran Cancelliere
Discorso del Rettore Magnifico
Lezione inaugurale (prof. Giorgio Faro)
Statistiche A.A. 2020/2021
Inaugurato in presenza il 37º Anno accademico dell'Università
Mons. Ocáriz: Ascolto attento alle persone per dare forma al nuovo sviluppo in atto
Giorgio Faro (Facoltà di Filosofia):
“Ricercare con amore la perfezione umana nel proprio lavoro”
ROMA, 4 OTTOBRE 2021 - L’Università può costituire un luogo privilegiato dove imparare a dare forma al nuovo sviluppo in atto “stando in ascolto attento delle persone e degli accadimenti, e mettendo tale ascolto in rapporto con lo studio e la vita accademica”. È la riflessione con cui mons. Fernando Ocáriz, Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, ha inaugurato questa mattina il 37º anno di attività dell’Ateneo romano, svoltosi in presenza nell’Aula Magna nel rispetto delle normative anti Covid-19.
Il particolare momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato ancora dall’esperienza della pandemia, infatti, racchiude in sé “l’opportunità di imparare a fermarsi, a valutare in modo ponderato gli eventi e noi stessi nella quotidianità della nostra e altrui esperienza”. In tal modo, siamo portati ad aprire “la mente e il cuore alle necessità che si impongono, a nuovi modi di vivere, lavorare e relazionarsi”, ha aggiunto il Prelato dell’Opus Dei.
Per certi versi, questa situazione sanitaria globale “ha avvicinato l’umanità alla realtà e quindi alla verità”: l’essere creature, con propri limiti e timori, che hanno necessità di sviluppare “uno spirito di ascolto”, a maggior ragione nel contesto educativo di una Università.
Nell’omelia nella Messa di inaugurazione, presieduta nella Basilica di Sant’Apollinare, mons. Ocáriz ha ricordato come negli anni di studio a Roma “sono molti gli incontri con nuove persone”, a cominciare dagli altri studenti, professori e personale dell’Università. Un’esperienza che deve portare a riconoscere il dono offerto dal Signore “attraverso tutti quegli incontri”: amicizie durature che diventano “un forte stimolo nella vita al servizio di Dio” e nel praticare sentimenti di unità “nella Chiesa e tra di noi”.
Il lavoro come vocazione
La lezione inaugurale è stata affidata quest’anno a Giorgio Faro, professore della Facoltà di Filosofia, il quale ha offerto una Indagine sul senso del lavoro, attraverso immagini allusive e paradossi, sottolineando in particolare la valenza vocazionale che qualsiasi professione umana abbraccia.
Il lavoro, infatti, non può ridursi a mero “lavorismo” in cui l’uomo tenta l’ebbrezza di sentirsi come Dio – ha spiegato il filosofo –, ma si qualifica come il “ricercare con amore la perfezione umana nel proprio lavoro e, al contempo, prendersi sul serio come persone, così come i destinatari del nostro lavoro o i nostri colleghi”.
Si lavora certamente per il fine oggettivo di produrre un’opera perfetta, ma anche con un’intenzione assai più particolare e profonda: servire la persona altrui e per sostenere il proprio progetto di felicità, familiare e relazionale, contribuendo di conseguenza al progresso sociale. In questo modo il lavoro conduce il credente a santificare e a santificarsi, “attraendo Dio nel proprio lavoro, trasformandolo in preghiera e sacrificio a Lui rivolto”, ha concluso.
Risposta al desiderio di verità
L’Atto accademico è stato introdotto dal Rettore Magnifico, Luis Navarro, che ha offerto una breve panoramica delle principali iniziative svolte nel precedente Anno accademico. Ha inoltre sottolineato l’obiettivo di continuare a rispondere al “desiderio di verità” degli studenti dei cinque continenti, con “la serietà e la dedizione del nostro lavoro”, e con un atteggiamento di ascolto reciproco, “necessario per conoscere, trovare le soluzioni e aprire nuove strade”.
Vi è stato anche il saluto del rappresentante degli studenti, Augusto Bezerra dal Brasile, il quale, dopo aver sottolineato lo spirito di unità e di servizio che si vive nella Santa Croce, ha auspicato il ritorno a “un tempo di ripresa” dopo la pandemia, “con molta fiducia e con molta speranza, davanti al nuovo orizzonte che ci si presenta”.
A ricevere quest’anno la medaglia dell’Università, concessa a quanti hanno raggiunto il 25º anno di servizio, sono stati i docenti Giorgio Faro, Francisco Fernández Labastida e Juan Andrés Mercado, della Facoltà di Filosofia; Marco Valerio Fabbri, della Facoltà di Teologia; Norberto González Gaitano, Diego Contreras e José María La Porte, della Facoltà di Comunicazione; e i dipendenti Stefano Bargioni, Vicedirettore della Biblioteca; Domenico Sorgini, Segreteria della Facoltà di Teologia; Paolo De Flora, addetto ai servizi di reception; e Giampaolo Del Monte, addetto alla Biblioteca.
Nell’Anno accademico trascorso, la Pontificia Università della Santa Croce ha accolto nelle sue Aule circa 1500 studenti dei cinque continenti, che hanno frequentato i tre cicli di studio offerti dalle Facoltà di Teologia, Diritto Canonico, Filosofia e Comunicazione e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare. Circa 300 studenti hanno ottenuto i titoli di Baccalaureato, Licenza e Dottorato nelle Facoltà.