Colloqui sulla Comunicazione Istituzionale
Incontro con il Dott. Ángel Gómez Fuentes
Corrispondente a Roma del giornale ABC, ex corrispondente di TVE a New York, Roma e Parigi
"Come raccontare il Vaticano e Roma per la TV, la radio e la stampa"
Mercoledì 11 gennaio 2023
Aula Álvaro del Portillo
«La cosa più importante è essere preparati, conoscere molto bene la storia e la cultura del paese e del Vaticano, come anche l'interazione di entrambi». Potrebbe essere questa la ricetta per essere un buon Vaticanista secondo Ángel Gómez Fuentes, Corrispondente a Roma del giornale ABC ed ex corrispondente di TVE a New York, Roma e Parigi, ospite in Facoltà nel nostro consueto incontro con i professionisti della comunicazione.
«Ho sempre avuto grande curiosità per dove sono e cosa mi circonda cercando di approfondire al massimo» ha raccontato agli studenti che lo ascoltavano. «Se non capisco in profondità quello che ascolto poi non saprò spiegarlo; e ho sempre cercato di farlo in modo semplice, come se fossi nel bar del mio paese». Un punto di partenza, ha sottolineato il giornalista, è partire con le idee chiare. La direzione narrativa è importante. «Scrivo per prima cosa il titolo, così so dove andare. La mia grande scuola giornalistica è stata quella statunitense, molto rigorosa». Un fattore da non sottovalutare, ha spiegato Gómez Fuentes, soprattutto dalla sua esperienza televisiva al seguito di Giovanni Paolo II, è l’importanza e la forza delle immagini. «Per me era fondamentale in tv avere un cameraman che poteva fare un bel reportage, per poter curare sia la forma che il contenuto. Giovanni Paolo II, ad esempio, è stato il papa dei gesti e aveva una capacità naturale di creare un enorme impatto».
Tra i consigli di Gómez Fuentes c'è quello di non partire mai con preconcetti o avere pregiudizi ma cercare sempre la verità dei fatti attraverso la ricerca delle fonti. Un giornalista deve saper creare una rete informativa basata sulla propria credibilità e fiducia. «Io ho avuto l'opportunità di lavorare con un maestro come Joaquín Navarro-Valls che aveva tante virtù, ma su tutte, soprattutto due: era molto preparato, studiava a fondo non solo la dottrina della chiesa ma anche tutti i discorsi, e aveva una grande capacità di orientare. Per noi vaticanisti era necessario andare al succo di un discorso di 10 pagine, allora Navarro riusciva ad essere presente agli eventi del Papa e faceva una sintesi perfetta del contenuto più importante di quel momento. Non voleva orientare i contenuti, era molto rispettoso, ma cercava di aiutate in questo senso».
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